VIII Legislatura – Tornata del 5 marzo 1861
presidente. Dal Ministero dell'interno è stato rimesso alla Presidenza il seguente dispaccio del signor conte Saverio Rendina di Campomaggiore:
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«Fin dal 28 di gennaio mi venne uffizialmente partecipata la mia nomina a deputato del collegio elettorale di Potenza, e non prima del giorno 5 di
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già votato in un'altra sezione, ed anzi per espressa sua dichiarazione si era astenuto dal votare in quella.
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Dal calcolo delle liste delle singole sezioni gli elettori risultarono in numero di 2303, mentre nella ricognizione se ne trovano soltanto 2008. I
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Finalmente un'ultima circostanza è portata dal richiamo, ed è che nella prima sezione un tenente della guardia nazionale entrasse all'atto della
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trovati in più. Nel primo caso in fatti si può supporre che nove dei votanti si fossero astenuti dal votare. Si allega pure che nella prima votazione nella
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sezione (e qui è da avvertire che altri quattro elettori si associavano al Di San Donato); questo reclamo è stato lungamente discusso dal II ufficio, e
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autenticate da un notaio di Robilante; e da altri sette, le cui firme sono legalizzate dal sindaco di Roccavione.
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Il commendatore Giovanni Maurizio Deandreis, consigliere di Stato, trovasi eletto dal collegio di Borgo San Dalmazzo in concorrenza col conte
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comune di Florinas è una lista foggiata dal segretario di quel comune; se per errore, ovvero altrimenti, non si raccoglie per verun modo dalle carte
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rivestita di niuna delle formalità volute dalla legge, anzi essendo chiaramente una lista foggiata dal segretario di quel comune, è da ritenersi come
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elettorale che era stata mandata dal comune di Florinas, perchè essa, come osservavano il sindaco ed i due assessori reclamanti, per errore era differente
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egualmente divisi i voti tra i due candidati, onde tolti questi, cioè tanto i voti raccolti dal commendatore Serra, quanto quelli dati al suo competitore
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, svolte dal primo degli scrutatori, vengano consegnate al presidente, che ne dà lettura; quindi questi le consegna a sua volta ad un secondo scrutatore
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, sostenendo che la volontà degli elettori in questo collegio, non solamente si manifesta dal fatto, ma si manifesta anche legalmente.
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accennava il signor relatore, che cioè la sezione, di cui si tratta, possa essere considerata come se si fosse astenuta dal dare il voto.
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Ora essi giudicano delle proprie operazioni col controllo e soggetti ai reclami degli elettori. Ma, dal momento che nessun reclamo o protesta si fece
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naturalmente dal fatto della sua elezione a presidente.
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sia convalidata, molto più che veggo dagli atti un dispaccio della luogotenenza generale di Napoli dal quale risulta che il signor Romeo non è nè
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La minoranza diceva: sta in fatti che i commissari in discorso debbono essere nominati dal Ministero; sta in fatti che la legge 24 giugno 1860 ha
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per niente la maggioranza ottenuta dal commendatore Serra.
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dal voto che ciascun anno la Camera dà nel bilancio; nè potrebbe uno stipendio qualunque corrispondersi un sol giorno, quando la Camera non ne
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, chiamati egualmente dal voto della nazione in forza dello Statuto, non hanno stipendio di sorta, o bisognerà non mai più scrivere di tali fondi sul
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, un danno per la società, poichè non potrebbe il fiore dell'intelligenza del paese essere chiamato a quei lavori dal Governo, non volendo o non potendo
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Ora ell'era una necessità di ritenere un pleonasmo quella tale disposizione che è invocata, sempre quando si fosse votato lo schema proposto dal
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, o a vita, o anco ereditario, come in tempi andati; revocabile o no dal Governo; che quella rimunerazione porti il nome di stipendio, o d'indennità
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nominali dal Governo, hanno tutti i caratteri d'impiegato o funzionario pubblico: che non vi è quistione di temporaneità, perchè tutti gl'impieghi sono
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Signori, egli è il sospetto che gl'impiegati non possano essere affatto indipendenti dal Governo, come si conviene ai rappresentanti e legislatori
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Ora io domando: colui il quale ha impiego e stipendio fisso, avvegnachè rivocabile dal Governo, sarà meno indipendente dal medesimo che un tale, che
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dal Governo.
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viemaggiormente dipendono dal Governo, perchè più esposti all'arbitrio di esso? Certamente vi dipendono più coloro i quali hanno una commissione temporanea, che uno
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Comincierò dal rispondere ad un'osservazione dell'onorevole relatore, il quale diceva: signori, presto avrete innanzi a voi la discussione del
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, voi siete un impiegato regio, un impiegato stipendiato dal bilancio dello Stato. Ma è forse la persona che si stipendia? Ma le persone sono mutabili
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Dio ci guardi, o signori, Dio preservi l'Italia dal pericolo di vederci avviati su questa pessima strada.
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Mi si dirà: la legge, quale fu presentata dal Governo, fu mutata; una nuova legge sopravvenne; i ragionamenti fatti in quella ipotesi non valgono. È
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variabile se non dietro disposizione legislativa e per l'ufficio sono più indipendenti dal potere, e ciò evidentemente allo scopo di comporre il Consesso
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Ora, io dico, dal momento che la Commissione legislativa corrisponde alla Sezione straordinaria dapprima ideata dopo che il Ministero aveva esso
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Ma il più forte degli argomenti posti in campo dagli onorevoli oppositori, e specialmente dal signor Depretis, mi sembra il timore che la Commissione
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chiedere nuovi fondi per mantenere in vita questa Commissione, i dubbi degli oppositori potrebbero prendere qualche apparenza di solidità. Ma, dal
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dal Ministero presentati; che se invece crederanno di doverli portare essi a nome della nazione, allora rinuncieranno a quell'ufficio che fu loro
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Mi rincresce che forse una mia espressione abbia eccitato l'ilarità della Camera e l'abbia distolta dal sentimento profondo che la deve dominare in
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più le meraviglie che io mi opponga alle conclusioni proposte dal III ufficio, anzi deve permettermi il signor ministro che io gli dica che la
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di tutti i lumi della nazione, ma fuori di questo Parlamento; quelli che sono in questo Parlamento non devono essere ipotecati dal Governo, essi sono
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maggioranza dovette sull'una e sull'altra questione aderire pienamente alle proposte e alle dichiarazioni che vennero fatte dal ministro.
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politiche dello Stato. A ciò conduce inevitabilmente il cumulo di un ufficio legislativo e di un ufficio retribuito commesso loro dal potere esecutivo.
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indotti dal signor ministro dell'interno ad accettare un incarico non lieve, avessero potuto supporre che questa loro accettazione gli avrebbe resi
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Accademia della crusca
